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IL PERCORSO DI SP

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, IL MIO PERCORSO CAPITOLO 5: VENTIQUATTORDICI PARTE 3: NO COMIZI

UN’IMPORTANTE “LEZIONE” CHE MI HA AIUTATO A CAPIRE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO

Completati gli esami e finito il mondiale del 2014, non restava che iniziare a pensare come diventare allenatore di calcio professionista ed organizzare una bella vacanza. Per andare sul sicuro insieme ai miei più cari amici partimmo per Barcellona. Non è questo il contesto adatto per raccontare i dettagli di quella gita ma fu uno di quei viaggi che difficilmente dimenticherò per tanti motivi. Eppure quell’anno non potevo minimamente immaginare che da lì a poco sarebbe diventata la città in cui ho iniziato ufficialmente il mio percorso sul come diventare allenatore di calcio. Rambla, Camp Nou, Barceloneta, difficile non notare questa città. 

Terminata l’estate, rientro a Parma per sostenere un esame a settembre il quale, una volta superato, mi avrebbe dato la possibilità di accedere di diritto alla sessione straordinaria dedicata ai laureandi di novembre. 

Non ricordo minimamente il nome della materia ma del prof. sì, Zuppiroli (dopo spiegherò perché). C’entrava l’ambito della gestione aziendale o della filiera. L’esame è orale, argomento a piacere e fine, una formalità insomma. 

Studiare è sempre stato alquanto complicato, più nella volontà che nella comprensione. Per fortuna non sono l’unico. La sessione di settembre era pesantissima per me, dover riprendere i ritmi di studio ad agosto era sempre stata una follia. L’unico modo per superare quell’esame era scegliere l’argomento più semplice e studiarlo a memoria. Tra le distrazioni dei miei pensieri rimbombava sempre la domanda di Greatti “NON E’ CHE VUOI SAPERE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO?”

Andai all’esame sereno convinto di sapere bene quello che stavo portando. Ascoltando i colleghi la media voti era 28,29 e 30. Ottimo pensai!

Mi siedo, spiego l’argomento a piacere ed inizio a parlare. Prof. Zuppiroli mi guardava fisso negli occhi fino a quando mi fece una domanda alla quale non seppi rispondere bene. Cercavo sempre di “vendere” parole o termini a caso per far vedere che avevo studiato ma il Prof. niente.

Dopo 10 minuti, finisce l’esame. (Non 53 come Diritto Commerciale)

Prima del voto Zuppiroli mi dice: “Sig. Pellegrino, già ci sono i politici che fanno i comizi e dicono le cose preparate senza un minimo di intelligenza. Non faccia il politico, lei è molto di più. Per questo le do 23, come insegnamento. È libero di rifiutare.” Io: “Prof. grazie dell’insegnamento ma mi dica dove devo firmare perché a novembre vorrei laurearmi.” Firmai, e presi la materia. Contentissimo ovviamente. Il mio piano era quasi funzionato. 

ALLENATORE DI CALCIO

QUALE INSEGNAMENTO MI HA DATO IL PROF. ZUPPIROLI NEL CAPIRE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO?

Fino a quel momento il prof. mi era sembrato l’unico che per un momento “si tolse” le vesti del docente per farmi un discorso tra “umani” o tra “saggio maestro e allievo”. A quella frase ci pensai a mente fredda ma più che altro anche negli anni successivi quando ho assunto il ruolo da allenatore di calcio. Premetto che non capisco molto di politica e sui comizi credo poco. Ma…

Nel processo di apprendimento su come diventare allenatore di calcio bisogna sapere che a volte è necessario accettare compromessi, gestire situazioni particolari ma soprattutto saper parlare. Riconosco di avere una dote tendenzialmente persuasiva il che risulta essere un vantaggio nel contesto lavorativo. E’ giusto prepararsi i discorsi? Oppure è meglio improvvisare? Per me la risposta sta nel mezzo.

Il prof. Zuppiroli voleva dirmi: “Ok studiare hai studiato ma fammi vedere che hai capito di cosa parli”.

Ecco la chiave per capire come diventare allenatore di calcio: bisogna saper trasmettere i concetti non tanto teorici ma pratici, ai calciatori che siano giovani o professionisti bisogna arrivare al dunque! Non sono interessati a quanta teoria tu sappia, vogliono capire cosa devono fare in campo!

Fu un grande insegnamento quello che mi diede il prof. ho poco da argomentare aveva ragione e la cosa l’ho sperimentata sul campo. Teoria SI’ ma spiegata in modo CORRETTO!