COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, IL MIO PERCORSO CAPITOLO 1: IL WORKSHOP

UN SOGNO TRA I BANCHI DELL’UNIVERSITA’ ED IL PENSIERO DI COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO

All’età di 20 anni non avevo ancora deciso cosa voler fare nella mia vita quindi l’idea di sapere come diventare allenatore di calcio era alquanto remota.

La questione purtroppo o per fortuna è abbastanza normale se non hai un percorso familiare già avviato. Mio padre è un postino da più di 30 anni mentre mia madre insegna alle scuole superiori. Se avessi voluto lavorare in posta o fare l’insegnante non avrei avuto particolari problemi ma non era quello che mi immaginavo per il mio futuro. Non sono mai stato un grande studioso e non lo sarò mai se pensassi di dovermi mettere tra i libri ed apprendere concetti prettamente teorici, quindi non avevo messo in conto di dover fare l’Università. Mia madre però mi convinse.

Inizialmente volevo iscrivermi a scienze motorie che forse mi avrebbe aiutato a capire prima come diventare allenatore di calcio ma economia mi avrebbe assicurato una stabilità per il futuro (almeno, così credevo). In quel periodo immaginavo un percorso come manager nel calcio, nulla più. Fatte le dovute riflessioni, faccio la domanda per il test di ammissione alla facoltà di Economia e Marketing presso l’Università degli Studi di Parma e nel settembre del 2011 mi trasferisco appunto nella città emiliana.

Da buon ventenne ero totalmente spensierato, pensavo solo a studiare prima delle sessioni di esame, senza imparare molto. Frequentavo le lezioni ma con quel deficit di attenzione che ha sempre condizionato il mio percorso scolastico. E quindi durante le ore Matematica, Storia Economica, Economia Politica etc… Cominciavano i miei viaggi mentali nella mia proiezione da manager di calcio. Quest’ultimo era ancora una semplice passione, poiché guardavo tutto con gli occhi da tifoso. Questi pensieri erano ricorrenti e cercavo sempre di perfezionarli fino a quando cominciai ad immedesimarmi nell’aspetto del gioco e nel capire come diventare allenatore di calcio.

Considerata la situazione decisi così di iscrivermi ad un Workshop da osservatore di squadre avversarie, organizzato dall’Avvocato Jean-Christophe Cataliotti.

Ricordo che presi il treno delle 8 per essere nell’aula di un Hotel di Reggio Emilia alle 9. Mai tanta dedizione e senso del sacrificio fino a quel momento. Al contrario di quanto facevo a scuola, mi misi in prima fila. Ero davvero interessato a quel workshop. Fu un’emozione fortissima, stavo facendo su qualcosa che mi piaceva veramente.

Allenatore di calcio

La giornata era suddivisa in due parti: nella prima parte l’avvocato ci spiegò tutto quello che dovevamo sapere sul regolamento FIFA per il trasferimento dei giocatori, in particolare le regole sui minorenni mentre nella seconda parte Paolo Greatti fece una lezione su come osservare le squadre rivali. Presi appunti su qualsiasi cosa e ne volevo sapere di più.

Ricordo che finito l’incontro andai inizialmente da Greatti e gli chiesi: “Quali sono i principi collettivi di squadra del Vicenza”? (Era la squadra che stavamo analizzando). Saggiamente Greatti mi rispose e mi diede i suoi punti di vista. Ci lasciarono 20 minuti per completare il lavoro. Una volta terminato abbiamo consegnato l’analisi. Io mi ero appuntato in un altro foglio le annotazioni che avevo fatto durante l’analisi. Tornai da Greatti e gli chiesi: “In che modo possiamo effettuare un attacco per mettere in difficoltà i terzini?” E lui mi rispose chiedendomi:

“MA PER CASO VUOI SAPERE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO?”

Pensavo fosse una domanda ironica e con una risata tornai presi le mie cose e mi avviai verso una stanza dove ci avrebbero consegnato un attestato di frequenza firmato da Cataliotti. L’avvocato firma il diploma me lo consegna e mi ringrazia per la partecipazione. Ero l’ultimo ad andar via quindi ero solo nella stanza. Nel frattempo passò Greatti che facendo una battuta all’avvocato disse: “Abbiamo un futuro tattico forse dovremmo spiegargli come diventare allenatore di calcio” “Ah sì?” Rispose l’avvocato. E io dissi “Chissà, non mi sento di escluderlo!”

Nel viaggio di ritorno quel pensiero su come diventare allenatore di calcio non era più solamente un semplice pensiero.

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