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CONSIDERAZIONI

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, CREARE UN CV ACCATTIVANTE

UNA GUIDA PRATICA PER REALIZZARE UN CV EFFICACE PER CAPIRE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO PROFESSIONISTA

La strada utile per capire come diventare un allenatore di calcio acclamato è un sogno che molti appassionati coltivano fin da piccoli. Questo ruolo non solo richiede una profonda conoscenza del gioco, ma anche la capacità di ispirare e guidare una squadra verso il successo. Tuttavia, il primo passo per intraprendere questa carriera è saper presentarsi in modo efficace; un curriculum vitae (CV) ben strutturato è importante per distinguersi nel competitivo mondo del calcio e catturare l’attenzione di club e federazioni!

GLI OBIETTIVI DELL’ARTICOLO

In questo articolo, fornirò una guida dettagliata sulla creazione di un CV efficace e ti sarà utile nel tuo percorso su come diventare allenatore di calcio professionale! Esaminerò passo dopo passo tutte le sezioni cruciali del CV, offrendo consigli pratici su come strutturarle e cosa includere.

Che tu stia cercando di entrare nel mondo del calcio professionistico, dilettantistico o giovanile, questi suggerimenti ti aiuteranno a costruire un documento che metta in luce le tue migliori qualità e ti avvicini al tuo obiettivo su come diventare allenatore di calcio!

1. INFORMAZIONI DI BASE

Il primo passo per creare un CV è fornire le informazioni personali di base. Questo include il nome completo, i contatti (telefono ed email), e la residenza. È essenziale che queste informazioni siano aggiornate e facilmente reperibili.

2. FOTO SERIA E PROFESSIONALE

Una foto professionale è cruciale in un CV per un allenatore di calcio. La foto dovrebbe trasmettere professionalità e serietà, elementi fondamentali per chi aspira a guidare una squadra.

3. OBIETTIVO

Un breve paragrafo iniziale che delinei il tuo obiettivo professionale è molto utile. Questo dovrebbe includere le tue aspirazioni verso l’interlocutore che motivazioni hai e come diventare allenatore di calcio professionale, i tipi di squadre che desideri allenare (giovanili, dilettanti, professionisti) e i tuoi punti di forza principali.

4. FORMAZIONE E QUALIFICHE

La sezione relativa alla formazione e alle qualifiche è una delle più importanti in un CV per un allenatore di calcio. Ecco cosa includere:

  • Titoli di Studio: Elenca i tuoi titoli di studio, partendo dai più recenti.
  • Corsi e Certificazioni: Includi tutte le certificazioni specifiche nel calcio, come quelle rilasciate dalla FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), UEFA, o altre organizzazioni riconosciute.
  • Seminari e Workshop: Eventuali seminari o workshop frequentati che abbiano contribuito alla tua formazione.

5. ESPERIENZE

La sezione dell’esperienza professionale deve essere dettagliata e strutturata in modo chiaro:

  • Nome della Squadra: Indica il nome della squadra che hai allenato.
  • Periodo: Specifica le date di inizio e fine del tuo incarico.
  • Ruolo: Descrivi il tuo ruolo esatto (allenatore principale, assistente allenatore, preparatore atletico, ecc.).
  • Risultati Raggiunti: Evidenzia i successi ottenuti, come campionati vinti, promozioni, o miglioramenti significativi della squadra sotto la tua guida.

6. COMPETENZE

Questa sezione dovrebbe mettere in risalto le competenze chiave che possiedi:

  • Tattiche e Strategie: Capacità di sviluppare e implementare tattiche di gioco.
  • Gestione del Gruppo: Abilità nel gestire un gruppo di giocatori, compresi gli aspetti psicologici e motivazionali.
  • Pianificazione degli Allenamenti: Capacità di progettare sessioni di allenamento efficaci e personalizzate.
  • Analisi delle Prestazioni: Competenze nell’analisi delle prestazioni della squadra e dei singoli giocatori.

7. CONOSCENZE TECNICHE

Le conoscenze tecniche specifiche nel calcio sono un valore aggiunto:

  • Tecniche di Allenamento: Conoscenza delle migliori pratiche e tecniche di allenamento.
  • Tecnologia Sportiva: Familiarità con l’uso di software e dispositivi tecnologici per l’analisi delle prestazioni.

8. REFERENZE

Le referenze sono cruciali per dimostrare la tua credibilità e il tuo valore ed è un aspetto fondamentale che ti aiuterà a capire come diventare allenatore di calcio professionista.

9. LETTERA DI PRESENTAZIONE

Accompagna sempre il tuo CV con una lettera di presentazione. Questa dovrebbe essere personalizzata per ogni applicazione e sottolineare perché sei il candidato ideale per quella specifica squadra o ruolo e spiegare ai lettori come diventare allenatore di calcio per te è stato importante.

Consiglio di redigere il proprio CV in una pagina ed utilizzare Canva come programma di editing.

UN BEL CV TI AIUTA A CAPIRE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO PROFESSIONISTA?

Creare un CV efficace è SOLO un passaggio che fa parte del percorso su come diventare allenatore di calcio professionista ma purtroppo non sarà sufficiente.

Riguardavo e riguardo tutt’ora il mio cv perché mi aiuta a capire il cammino da effettuare negli step successivi però come ben si sa, esistono delle dinamiche da conoscere se si vuole crescere professionalmente, in particolare in Italia..

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IL PERCORSO DI SP

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, IL MIO PERCORSO CAPITOLO 6: IL FALLIMENTO DEL PARMA

UN EVENTO CHE HA INNESCATO IN ME UN PENSIERO PROFONDO NEL COMPRENDERE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO.

L’anno accademico 2014/15 fu caratterizzato dal termine del mio percorso della laurea triennale e l’inizio del nuovo percorso di studi della laurea magistrale in Trade Marketing e strategie commerciali presso l’Università di Parma. Nei tre-quattro mesi di stop dovevo necessariamente prendere una pausa prima di rimettermi sui libri, quindi un’ottima occasione per comprendere quale fosse il percorso da intraprendere per capire come diventare allenatore di calcio. 

Inizialmente non fu così. Ricordo che durante un pranzo con mia madre, mi chiese se volessi continuare gli studi sul Marketing dando per assodato che avessi detto sì, infatti confermai le mie intenzioni ma senza pensarci troppo. Avevo voglia di cambiare l’approccio agli esami e di puntare anche ad ottenere dei voti alti per uscire con un buon punteggio di laurea. 

Durante questo periodo di stop, feci un viaggio a Lisbona con il mio coinquilino approfittando dei voli economici. Amo molto viaggiare e questa caratteristica mi ha aiutato molto nella mia ricerca su come diventare allenatore di calcio. Ci eravamo fermati cinque notti e il penultimo giorno abbiamo fatto visita allo stadio Da Luz per poi svolgere il tour al museo del Benfica.

Dopo la visita ci siamo fermati a vedere gli allenamenti della scuola calcio del club e restammo molto ad osservare e commentare delle problematiche del calcio italiano. All’epoca non ero in grado di distinguere le metodologie di allenamento ma rimasi affascinato da ciò che stavo osservando. 

Una volta essere rientrati in Italia, cominciarono le lezioni della magistrale di Trade Marketing ma in quel periodo iniziarono anche a circolare le voci sulle difficoltà economiche e finanziarie del Parma Calcio. Vivendo in quella città, la questione mi toccò abbastanza. Nel tempo libero continuavo a studiare le modalità per diventare allenatore di calcio, attendendo un po’ gli sviluppi di questa vicenda. 

Nei mesi successivi il Parma Calcio venne dichiarato fallito. In città fu uno shock, un po’ anche per me. Quello fu un momento in cui sentì di fare qualcosa.. Fortunatamente un gruppo di imprenditori decise di creare una nuova società salvando quantomeno il nome.

In alcune settimane venne anche fissata la data di presentazione della nuova cordata alla stampa. 

Archiviati i primi esami della magistrale, decisi di preparare un progetto da presentare alla nuova proprietà chiamandolo “Un manager all’Italiana”.

come diventare allenatore di calcio

FU IL PRIMO PASSAGGIO NEL COMPRENDERE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO.

In questo progetto spiegavo l’importanza di avere un’accurata organizzazione societaria dove ognuno aveva un ruolo ben definito, focalizzandomi soprattutto nella centralità dell’allenatore di calcio. Era un elaborato di circa 60 pagine dove le argomentazioni spaziavano dell’assetto del club, passando dallo scouting e dalla metodologia.

Purtroppo non ho più con me questo progetto ma ricordo che l’obiettivo principale era l’allenatore al centro del progetto tecnico esattamente come un manager in Inghilterra forse un po’ troppo ambizioso per il nostro contesto? Col senno di poi, decisamente sì ma questa mia dedizione ha di sicuro contribuito alla comprensione di come diventare allenatore di calcio professionista. 

Ricordo che arrivai in anticipo allo stadio Tardini di Parma dove ci fu la presentazione del progetto; mi sentivo molto galvanizzato nell’essere lì nelle prime file ad ascoltare con attenzione quale fosse l’idea dei nuovi proprietari. Le stesse emozioni che ebbi quando feci quel workshop di osservatore qualche anno prima portandomi a riflettere sull’eventualità di comprendere come diventare allenatore di calcio. 

Una volta terminata la conferenza stampa, aspettai che la maggior parte delle persone lasciassero la sala. L’intento era consegnare quell’elaborato in mano ad uno dei nuovi dirigenti o al presidente orario Nevio Scala, ex allenatore del Parma degli anni 90’ ma era abbastanza complicato. Quindi riuscì nell’intento di parlare con Marra il nuovo DG. Mi ero presentato da studente di Marketing ma sarei stato “disponibile” per un’eventuale inserimento anche nell’area tecnica. 

Fu una bella soddisfazione e, chissà, il primo passo per capire come diventare allenatore di calcio. 

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CONSIDERAZIONI

L’ALLENATORE DI CALCIO E UN AUTO BARRIERA SULL’AGGIORNAMENTO

LA PROBLEMATICA DELLA CHIUSURA E DELLA MANCATA PREDISPOSIZIONE DELL’ALLENATORE DI CALCIO AD AGGIORNARSI

Essere un allenatore di calcio non è solo una questione di esperienza sul campo, ma anche di impegno costante nella formazione e nell’aggiornamento. Restare al passo con i tempi e con le moderne metodologie è fondamentale per eccellere nel mondo del calcio, dove la competizione è sempre più serrata e la strategia gioca un ruolo cruciale nella determinazione del successo.

L’investimento nella formazione e nell’aggiornamento ha un impatto significativo sull’elevazione del livello tecnico e tattico di un allenatore di calcio. La possibilità di apprendere nuove tecniche di allenamento, studiare le tattiche di gioco più recenti e comprendere le nuove tendenze nel mondo del calcio può fare la differenza tra una squadra mediocre e una squadra vincente. Tuttavia, è importante sottolineare che l’efficacia di questo investimento dipende dalla qualità delle risorse formative a cui gli allenatori accedono.

Sebbene ci sia poco materiale online disponibile per la formazione degli allenatori di calcio, esistono servizi accessibili a tutti a poco costo che offrono corsi e webinar condotti da esperti del settore.

Per questo ho voluto creare una community per gli allenatori di calcio dove possono aggiornarsi e confrontarsi a prezzi super accessibili a chiunque! L’idea è proprio quella di dare la possibilità anche ai giovani allenatori di aggiornarsi investendo relativamente poco dal punto di vista economico.

Questo servizio fornisce all’allenatore di calcio l’opportunità di migliorare le proprie competenze e rimanere aggiornati sulle ultime novità nel mondo potendosi confrontare con altri colleghi da tutta Italia.

I benefici di investire nella formazione continua sono molteplici. Un allenatore di calcio può mettere in atto nuove proposte di lavoro nella propria squadra, migliorando le prestazioni e la coesione della stessa. Inoltre, l’aggiornamento continuo consente all’allenatore di calcio ad adattarsi alle mutevoli esigenze del gioco e di sviluppare strategie vincenti per affrontare avversari sempre più competitivi. Inoltre, un allenatore ben aggiornato è in grado di ispirare e motivare i suoi giocatori, creando un ambiente di lavoro positivo e promuovendo la crescita individuale e di squadra.

Tuttavia, trovare risorse finanziarie per la formazione e l’aggiornamento può essere un problema per l’allenatore di calcio medio, specialmente coloro che operano in contesti con risorse limitate. Alcuni possono esitare ad investire nella formazione e nell’aggiornamento, temendo di non poter restare al passo coi tempi o di non poter ottenere un ritorno sull’investimento.

LA CHIUSURA DELL’ALLENATORE DI CALCIO VERSO L’AGGIORNAMENTO E IL CONFRONTO. FORSE PRESUNZIONE?

Questo atteggiamento di chiusura nei confronti della formazione e dell’aggiornamento può avere conseguenze negative sulla crescita professionale dell’allenatore di calcio . Questa mancanza può limitare lo sviluppo dell’idea di gioco e la capacità di adattarsi alle nuove sfide dove, in un mondo in continua evoluzione, è essenziale per gli allenatori essere disposti ad imparare e ad adattarsi per rimanere competitivi.

Per superare le barriere finanziarie e mentali all’investimento nella formazione, gli allenatori devono riconoscere l’importanza di rimanere aggiornati e aperti al cambiamento.

Non ci sono limiti alle opportunità offerte dalla formazione e dall’aggiornamento. È un’opportunità per gli allenatori di scoprire l’evoluzione metodologica e tattica del calcio, confrontandosi con altri allenatori e imparando dagli esempi di successo nel campo. Inoltre, la formazione continua offre all’allenatore di calcio l’opportunità di sviluppare reti professionali e di connettersi con esperti del settore, aprendo nuove porte per la loro carriera.

Molti allenatori di successo attribuiscono parte del loro merito alla formazione e all’aggiornamento costante, che ha contribuito al loro successo sul campo e alla loro reputazione nel mondo dello sport.

Investire nella formazione continua è un passo fondamentale per l’allenatore di calcio che desidera raggiungere il successo professionale. La formazione offre l’opportunità di sviluppare le proprie competenze, rimanere aggiornati sulle ultime tendenze del settore e adattarsi alle mutevoli esigenze del gioco. Non solo migliora le prestazioni individuali degli allenatori, ma porta anche a un miglioramento complessivo della squadra e del club. Pertanto, è essenziale che gli allenatori riconoscano l’importanza di investire nella propria formazione e siano disposti a dedicare tempo e risorse per migliorare le proprie competenze e conoscenze.

In conclusione, essere un allenatore di calcio di successo non è solo una questione di talento e esperienza, ma anche di impegno costante nella formazione e nell’aggiornamento. L’investimento nella formazione continua consente agli allenatori l’opportunità di migliorare le proprie competenze, rimanere aggiornati sulle ultime tendenze e adattarsi alle mutevoli esigenze del gioco. È un investimento che porta a un miglioramento complessivo delle prestazioni della squadra e del successo professionale dell’allenatore.

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CORSI UEFA

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, LE OPPORTUNITA’ LAVORATIVE CON LA LICENZA UEFA A

CONSIDERAZIONI UTILI SUL COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO PROFESSIONISTA UTILIZZANDO IL PATENTINO UEFA A

La Licenza UEFA A è un traguardo ambito e rispettato soprattutto nel percorso su come diventare allenatore di calcio professionista. Il possesso di questa certificazione apre le porte a una serie di opportunità lavorative significative per gli allenatori che desiderano progredire nella loro carriera.

MA QUALI SONO ESATTAMENTE QUESTE OPPORTUNITA’?

PRIMO ALLENATORE IN CAMPIONATI MINORI MA COMUNQUE PROFESSIONISITICI

Per molti aspiranti che cercano di comprendere come diventare allenatore di calcio, essere in possesso del patentino UEFA A significa avere maggiori possibilità di assumere ruoli nella guida tecnica all’interno delle squadre. Gli allenatori di calcio con questa qualifica possono aspirare a guidare le prime squadre nei campionati minori, dove la competizione può essere altrettanto impegnativa e gratificante. In alcuni paesi, la Licenza UEFA A viene addirittura equiparata alla Licenza UEFA PRO, aprendo la strada a opportunità significative nelle prime e seconde divisioni di alcuni campionati. Questa possibilità può essere particolarmente interessante per coloro che desiderano entrare nel professionismo o che cercano un’opportunità per non rimanere senza squadra.

ENTRARE IN UNO STAFF TECNICO IN PRIMA SQUADRA

Inoltre, lavorare come membro di uno staff tecnico di una prima squadra professionistica rappresenta un’altra opzione per gli allenatori di calcio con la Licenza UEFA A. Essere parte dello staff tecnico di una squadra professionistica offre l’opportunità di crescere e imparare da allenatori esperti e contesti professionali. Se un allenatore con Licenza UEFA A viene assunto come vice allenatore, la sfida diventa ancora più interessante, poiché può assumere un ruolo di maggior responsabilità e contribuire in modo significativo allo sviluppo della squadra.

PRIMI ALLENATORI IN SETTORI GIOVANILI PROFESSIONISTICI O DELLE SELEZIONI NAZIONALI

Tuttavia, le opportunità di lavoro per gli allenatori con Licenza UEFA A non si limitano solo ai club professionistici. Ci sono anche ruoli disponibili nel settore giovanile e nelle federazioni nazionali, dove gli allenatori possono svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo dei giovani talenti e nella crescita del calcio a livello nazionale. Inoltre, la Licenza UEFA A può essere un trampolino di lancio per ruoli di leadership nelle squadre nazionali giovanili.

Come diventare allenatore di calcio

La Licenza UEFA A offre agli allenatori di calcio una serie di opportunità di lavoro stimolanti e gratificanti. Che si tratti di guidare una prima squadra professionistica, fare parte dello staff tecnico di una squadra di alto livello o contribuire allo sviluppo del calcio a livello giovanile e nazionale, il possesso di questa qualifica apre le porte a un mondo di possibilità nel meraviglioso mondo del calcio.

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO PROFESSIONISTA? RAGGIUNGERE ALMENO LA LICENZA UEFA A

Sulla struttura dei patentini, la UEFA stabilisce quali sono i corsi e i criteri per ottenere tali licenze definendo così il cammino su come diventare allenatore di calcio a tutti gli effetti.

Raggiungere la Licenza UEFA A richiede impegno e dedizione, ma una volta ottenuta, il mondo del calcio si apre a nuove e affascinanti opportunità. Nell’intraprendere il percorso riguardo a come diventare allenatore di calcio l’ottenimento di questa qualifica non significa solo avere una maggiore conoscenza del gioco, ma anche essere in grado di influenzare positivamente i giocatori e contribuire alla crescita degli stessi.

I club professionistici europei sono costantemente alla ricerca di allenatori qualificati e competenti per guidare le loro squadre. Con la Licenza UEFA A, gli allenatori di calcio hanno maggiori possibilità di essere considerati per ruoli di leadership all’interno di queste squadre. Potrebbero essere chiamati a guidare squadre nelle prime divisioni o nelle seconde divisioni di vari campionati, offrendo loro l’opportunità di lavorare a stretto contatto con giocatori di alto livello e di competere ad alti livelli.

Per questo motivo, attraverso il mio servizio di consulenza aiuto coloro che cercano di capire come diventare allenatore di calcio attraverso l’ottenimento delle Licenze UEFA presso la RFEF ovvero la scuola allenatori di calcio spagnola.

Inoltre, la Licenza UEFA A può essere un trampolino di lancio per ruoli di leadership più elevati nel mondo del calcio. Gli allenatori di calcio con questa qualifica possono aspirare a diventare direttori tecnici o responsabili dell’area tecnica nei club professionistici o nelle federazioni nazionali. Possono essere coinvolti nella pianificazione e nell’implementazione delle strategie a lungo termine per lo sviluppo del calcio a livello locale, nazionale e internazionale.

In conclusione, la Licenza UEFA A rappresenta un passo significativo nel percorso su come diventare allenatore di calcio professionista. Apre le porte a una vasta gamma di opportunità di lavoro nel mondo del calcio, consentendo agli allenatori di perseguire la loro passione e di realizzare il loro sogno di fare carriera. Con dedizione, impegno e competenza, gli allenatori con Licenza UEFA A possono raggiungere grandi successi e lasciare un’impronta duratura nel mondo del calcio.

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CORSI UEFA

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, PERCHE’ I CORSI UEFA NON SI SVOLGONO ONLINE

UNA QUESTIONE DI PRATICITA’ E COMPLESSITA’ NEL PERCORSO SU COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO

Nell’epoca digitale in cui viviamo, la tecnologia ha reso possibile l’accesso a un’ampia varietà di risorse educative, trasformando radicalmente il modo in cui apprendiamo e acquisiamo competenze. Tuttavia, ci sono ambiti in cui l’apprendimento online non può sostituire l’esperienza pratica e l’interazione diretta, tra questi il percorso pratico su come diventare allenatore di calcio.

La presenza fisica e l’esperienza sul campo sono fondamentali per lo sviluppo delle competenze degli allenatori. I corsi UEFA che consentono di capire come diventare allenatore di calcio professionista o quantomeno qualificato rappresentano un chiaro esempio di questa necessità di interazione diretta e di esperienza pratica. In questo articolo, esploreremo nel dettaglio le ragioni per cui i corsi UEFA non possono svolgersi online e l’importanza della presenza fisica e dell’interazione diretta per la formazione degli allenatori di calcio.

Ci sono quattro motivi che la UEFA chiarisce sul perché i corsi non possono svolgersi online:

ELEMENTO PRATICO E FISICO

Uno degli aspetti fondamentali dell’allenamento nel calcio è l’aspetto pratico e fisico. Gli allenatori devono non solo comprendere le tattiche e le strategie di gioco, ma anche essere in grado di farle mettere in pratica sul campo. Questo richiede una comprensione approfondita delle dinamiche del gioco e delle abilità motorie necessarie per eseguire le azioni sul campo, utili per capire come diventare allenatore di calcio qualificato. Senza la possibilità di svolgere queste attività in un ambiente fisico, la formazione online sarebbe limitata e inefficace nel fornire una preparazione adeguata che ha come obiettivo di far capire agli studenti come diventare allenatore di calcio in maniera pratica.

INTERAZIONE E FEEDBACK DIRETTO

Un aspetto essenziale dell’apprendimento nell’ambito dell’allenamento di calcio è l’interazione diretta con gli istruttori e gli altri partecipanti al corso. Durante le sessioni di formazione in presenza, gli allenatori possono porre domande, discutere le idee e ricevere feedback immediato dai loro istruttori e dai colleghi. Questo scambio di informazioni e esperienze è essenziale per un apprendimento completo e significativo, e sarebbe difficile replicarlo in un ambiente online.

SIMULAZIONI DAL VIVO

I corsi UEFA di allenatore di calcio spesso includono sessioni pratiche, laboratori e simulazioni dal vivo per consentire agli allenatori di mettere in pratica ciò che hanno imparato e affinare le proprie abilità. Queste attività aiutano a comprendere al meglio come diventare allenatore di calcio attraverso l’utilizzo di attrezzature specifiche, l’organizzazione di esercitazioni sul campo e la supervisione diretta degli istruttori. Senza la possibilità di partecipare a queste attività in presenza, i corsi online non sarebbero in grado di fornire un’esperienza di apprendimento completa e autentica.

come diventare allenatore di calcio

LA PRESENZA FISICA AIUTA NEL PROCESSO PER CAPIRE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO QUALIFICATO!

ESAMI PRATICI E VALUTAZIONI SUL CAMPO

I corsi UEFA di allenatore di calcio includono spesso esami pratici e valutazioni sul campo per testare le competenze e le capacità degli allenatori in formazione. Queste valutazioni richiedono la presenza fisica degli allenatori per dimostrare le loro abilità nell’ambiente reale del campo da gioco. Senza questa componente pratica, gli esami online non sarebbero in grado di valutare in modo accurato le competenze degli allenatori e garantire la qualità e l’affidabilità della certificazione UEFA. A riguardo effettuo un servizio di consulenza che aiuta gli allenatori ad ottenere il patentino di allenatore di calcio in Spagna!

Mentre l’apprendimento online ha rivoluzionato molti settori, i corsi UEFA di allenatore di calcio richiedono ancora la presenza fisica e l’interazione diretta per fornire un’esperienza di formazione completa ed efficace. L’impossibilità di replicare completamente queste esperienze pratiche e interattive online rende attualmente inadeguata la formazione a distanza nel contesto degli allenamenti. La formazione online potrebbe integrare i corsi tradizionali, ma non sostituirli completamente.

Nonostante sono totalmente d’accordo sull’evoluzione tecnologica e della formazione online, penso che la frequenza fisica a questi corsi sia d’obbligo per capire, in modo efficace, come diventare allenatore di calcio.

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IL PERCORSO DI SP

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, IL MIO PERCORSO. CAPITOLO 7: DOTTORE, IL GRANDE GATSBY

UN TRAGUARDO IMPORTANTE MA CHE NULLA AVEVA A CHE VEDERE COL PERCOSO IN MERITO A COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO… 

Novembre 2014. Era arrivato anche il mio momento per laurearmi, dopo aver messo in piedi un piano ad hoc per arrivare a quell’obiettivo raggiunto con tutti i rischi del caso. Anni fa i laureandi della triennale di economia presso l‘Università degli Studi di Parma non dovevano effettuare la classica tesi ma bensì scegliere un argomento di studio con annessa categoria e commissione di laurea dove c’era il corrispondente “relatore”. Bisognava studiarlo ed esporlo alla commissione davanti a tutti i parenti ed amici, un ulteriore esame dove anche lì non c’erano tante vie di scampo se la professione fosse stata inappropriata. Dovevo scegliere la commissione e venendo dal percorso di marketing non avevo molte opzioni. 

Come ho scelto? 

• Ho preso informazioni sulla difficoltà e lunghezza degli argomenti 

• Ho studiato le commissioni e i professori 

• Ho analizzato quale argomento fosse studiabile in 20 giorni.

Ma in quanto tempo tutto ciò? Quando ancora mi mancavano 4 esami!

L’ essere analitico e la preparazione alle sfide hanno sempre caratterizzato il mio approccio al lavoro essendo utile sul come diventare allenatore di calcio. Per fortuna che in quel periodo avevo molte conoscenze e feedback quindi scelsi un argomento studiabile in 20 giorni. Ed ecco di nuovo il rischio e il senso di pericolo, togliere dei capitoli il giorno della discussione dell’argomento immaginate che figura se avessi fatto scena muta o tergiversato davanti alla commissione. Non era il mio caso. Analizzai quale fosse l’ordine di esposizione dei candidati e in che posizione fossi; da lì scindere alunno con professore della commissione e le probabilità di domande. Io ero l’ultimo, un’ottima notizia dopo capirete il perché…

In tutto ciò bisognava preparare la festa! Il primo della “dinastia” Pellegrino a laurearsi, dovevano esserci tutti soprattutto i più stretti e non solo. Non ci si laurea tutti i giorni d’altronde. Una sera guardai il Grande Gatsby e da lì l’ispirazione: la mia festa la chiamai DOTTORE, IL GRANDE GATSBY. Addirittura avevo creato l’evento su Facebook, invitando un po’chiunque conoscessi. 

La discussione si avvicinava e di solito andavo a ripetere al Parco Ducale di Parma. Due giorni prima andai lì ma ero un pochino nervoso, si mise anche a diluviare e sentivo un po’ di pressione che non avevo mai sentito prima. Per scacciarla pensai: “Dopo dovrò pensare a come diventare allenatore di calcio”. Decisi anche di cosa parlare nel caso in cui la professoressa mi avesse chiesto uno di quei capitoli che avevo tagliato, ripetendo tranquillamente solo ciò che sapevo tanto chi guardava cosa ne poteva sapere…

Arriva il giorno della discussione. Tutti in aula ed io ero l’ultimo della lista sul mio argomento e poi c’erano altri dopo ma la cosa non mi interessava. Mi isolai in fondo l’aula per trovare la concentrazione, ascoltando poco chi discuteva l’argomento. Eppure ad un certo punto, al collega prima di me gli vennero chiesti proprio quei capitoli da me tagliati e pensai: “ A me allora non li chiede” E così fu! 

Quando mi chiamarono e la professoressa mi chiese da dove volessi iniziare capì che ormai era solo una formalità. Condussi io la commissione e li portai esattamente dove volevo per questo sembrò una chiacchierata al bar. Fu la miglior esposizione del pomeriggio. Al termine tanti abbracci e complimenti da parte di chiunque fosse lì.

Mi travestirono come da tradizione e poi in giro per la città con una bottiglia di vino rosso legata alla mano. Festeggiamenti per un giorno intero e la sera, dopo aver congedato i miei parenti, di nuovo con gli amici fino a tarda notte. Non è questo il contesto per raccontare i dettagli della festa ma fu epica, chi partecipò ne parla ancora oggi!

Allenatore di calcio

QUALI ANALOGIE CI FURONO SUL COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO PROFESSIONISTA?

Se penso agli esami penso alle partite di coppa e se penso alla laurea penso ad una finale. Bisogna conoscere più informazioni possibili del tuo “rivale” e quello era un modo inconscio stavo lavorando su come diventare allenatore di calcio ma non me ne rendevo conto. L’esperienza universitaria mi ha insegnato l’approccio agli eventi importanti esattamente quando bisogna preparare le partite di campionato o coppa. Ma in quel momento mi sentivo più il Grande Gatsby senza pensare molto a come diventare allenatore di calcio…

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CONSIDERAZIONI

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, LE DIFFICOLTA’ IN ITALIA

UNA PROBLEMATICA DI TANTI GIOVANI (E NON SOLO) CHE VOGLIONO SAPERE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO ED OTTENERE I PATENTINI.

Tra le domande più gettonate quando si vuole intraprendere il percorso da allenatore di calcio troviamo: COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO? Cosa devo fare per iniziare? Oppure quali sono gli step?

La risposta è molto semplice ovvero bisogna frequentare i corsi UEFA per ottenere il patentino di allenatore di calcio in modo da poter ottenere un tesseramento e un contratto con questo ruolo. Un piccolo recap di come sono organizzate le licenze;

LICENZE NON PROFESSIONISTICHE:

  • UEFA D;
  • UEFA C;
  • UEFA B.

LICENZE PROFESSIONISTICHE:

  • UEFA A;
  • UEFA PRO.

Proviamo ad elencare le problematiche sul come diventare allenatore di calcio in Italia.

allenatore di calcio

L’ACCESSO AI CORSI UEFA

Il primo grande problema in Italia riguarda l’accessibilità a questi corsi. Come ben sappiamo, chi ha avuto una carriera da calciatore professionista ha il vantaggio di poter conseguire facilmente queste licenze. Perché? Il sistema italiano della FIGC stipula una graduatoria con dei coefficienti volti a favorire coloro che hanno avuto una carriera da calciatore.

Cosa significa? Prendo il mio esempio. Avendo giocato al massimo in categorie inferiori alla promozione, tutti quelli che hanno svolto almeno un campionato superiore al mio mi sarebbero passati davanti. Nonostante una laurea alla magistrale, il mio punteggio sarebbe stato molto basso per accedere almeno al corso per il patentino di allenatore di calcio UEFA C. Immaginate quindi per scalare ed arrivare ai corsi professionali.

LA NOSTRA CULTURA: CHIUSURA ED INCOMPETENZA

Purtroppo siamo ancora un paese per vecchi e non mi riferisco solo al settore calcio. L’età media della classe dirigente nelle aziende italiane è tendenzialmente alta, quindi poco avvezza all’aggiornamento e alle nuove tecnologie o tendenze.

Un giovane allenatore con idee fresche o con un’esperienza all’estero può essere visto come una minaccia e non come un valore aggiunto. Le parti più preoccupanti riguardano:

  • l’incompetenza di alcuni dirigenti che si ritrovano con cariche importanti e non hanno idea di cosa dovrebbero fare oppure fanno finta sapere;
  • Il non voler nemmeno ascoltare o confrontarsi con chi ha un’esperienza professionale diversa.

SE NON HAI UN NETWORK NON SEI NESSUNO

Il calcio, specialmente in Italia, è un mondo fatto di conoscenze. Purtroppo avere un background importante e delle ottime idee non basta. Per avere l’attenzione di Allenatori professionisti, dirigenti importanti o presidenti bisogna citare dei nomi di persone di questo mondo che si conoscono. Ma anche in questo caso, bisogna stare attenti nel dire chi si conosce perché magari quelle persone non sono in buoni rapporti.

MA ALLORA COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO?

Bisogna inevitabilmente tenere in considerazione questi aspetti. I miei inizi sul come diventare allenatore di calcio professionista dimostrano che il percorso di esplorazione e conoscenza è molto più lungo di quanto si possa immaginare.

Innanzitutto se non hai un patentino da allenatore di calcio e una base di esperienze sarà complicato iniziare ad intraprendere una strada. Mi ero reso conto velocemente della situazione quindi non ho avuto nessun dubbio nel cominciare il percorso formativo da allenatore di calcio all’estero perché almeno questo mi avrebbe dato una base.

Le relazioni sono importantissime! Quando mi scrivono giovani ragazzi che vogliono sapere come diventare allenatore di calcio, il consiglio che do è quello di creare una rete di conoscenze.

Poi la differenza la fa quanto si è determinati. Emergere specialmente in questo mondo non è semplice e di ciò me ne sono reso conto solamente negli ultimi anni.

La fame e la consapevolezza sono aspetti che mi hanno portato ad ottenere importanti traguardi non tanto come risultati sportivi ma la possibilità di essermi avvicinato a quelle persone che fino a qualche anno fa sembravano irraggiungibili per me.

Se solo avessi avuto questi consigli tanti anni fa, mi sarei mosso con ulteriore anticipo rispetto a quando ho effettivamente iniziato nel capire come diventare allenatore di calcio qualificato.

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IL PERCORSO DI SP

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, IL MIO PERCORSO CAPITOLO 6: VENTIQUATTORDICI PARTE 4: L’ULTIMO ESAME

L’ULTIMO ESAME DI MARKETING E’ STATO UTILE PER CAPIRE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO

Dopo aver superato l’esame nella sessione di settembre, avevo ottenuto il diritto ad accedere all’appello straordinario per i laureandi di novembre. 

Manca quindi l’ultimo step, l’esame di marketing operativo. La modalità è molto chiara: 5 domande aperte, 20 minuti per scrivere più cose possibili (possibilmente corrette). Prof. Cristini era pragmatico ed inconsciamente mi portai tale pragmaticità nel mio percorso sul capire come diventare allenatore di calcio. 

Arrivai all’appello un po’ “tirato” del punto di vista delle energie mentali ed era abbastanza comprensibile, considerando il piano che avevo programmato ad inizio 2014. Per fortuna avevo dalla mia quasi un mese di tempo e la volontà di chiudere il percorso. L’obiettivo era ormai a pochi passi. 

Ricordo che volli un po’ isolarmi da tutto per trovare la giusta concentrazione quindi preferì studiare a casa piuttosto che andare in biblioteca dove la distrazione era dietro l’angolo. Non avevo tanto materiale da studiare ma più passavano i giorni più la pressione aumentava. Gestire la pressione, un ottimo modo di farlo soprattutto se volevo capire come diventare allenatore di calcio. Ma in quel momento ero inconsciamente consapevole che avrei scelto quel percorso. 

Uno dei ricordi del contesto universitario era quello di confrontarsi con chi doveva o aveva sostenuto un esame. Infatti ero sempre informato sulla modalità d’esame, andando a capire nei dettagli e stimare le possibili domande . Un approccio quasi maniacale che mi porto tutt’ora e mi ha aiutato nel capire come diventare allenatore di calcio professionista. Ammetto che cercavo degli stratagemmi per studiare il giusto senza perdere troppo tempo, faccio un esempio: esame su 10 capitoli verificavo la frequenza delle domande su quelli proposti nelle sessioni precedenti quindi quelle mai chieste o con meno frequenza le tagliavo. Un rischio? Sì ma quel brivido l’ho sempre portato nelle mie esperienze professionali e non. E poi non sono mai stato un grande studioso.

E quindi anche per l’esame decisivo studiai quello che c’era da studiare, il necessario. Sapevo che per arrivare al 18 bastava rispondere bene a 3 domande su 4. Sarebbe stata una sfortuna incredibile che alla sessione straordinaria il prof. Cristini avrebbe chiesto proprio quegli argomenti da me tralasciati. Nella preparazione, volevo sapere anche i comportamenti dei professori. Presi tante informazioni sul prof. era troppo importante quell’esame dopo tutti gli sforzi fatti e avevo capito bene a quali argomenti era più “affezionato”. Continuavo in maniera inconscia a prepararmi per affrontare il percorso su come diventare allenatore di calcio professionista…

ALLENATORE DI CALCIO

Arriva il giorno dell’ultimo esame. Pochi iscritti eravamo forse in 10, aula piccola e possibilità di comunicazione tra i partecipanti azzerata. Entrò Cristini, ci consegna i fogli e spiega che data l’urgenza, avrebbe fatto il prima possibile per effettuare la correzione dei compiti. Nella mia testa dicevo: “dai prof. fai il bravo” Prima domanda, presa. Seconda domanda, presa. Pensai, “Bene Prof, continua così”. Terza domanda, presa. Lì avevo sorriso sapevo che ormai era fatta. Quarta domanda, non presa benissimo ma nemmeno male. Quinta domanda, presa. È fatta. Uscì consapevole che mi sarei laureato da lì a 20 giorni ma c’era bisogno dell’ufficialità.

Chiamai casa e poi degli amici per vedersi, scaricare la tensione e attendere… Dopo due ore, notifica sul telefono: “SEGRETERIA STUDENTI”. Pubblicazione voto appello sessione d’esame straordinaria: 25/30. Il resto è storia.

STAVO INCONSCIAMENTE CAPENDO COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO

Sembra una considerazione folle o senza senso ma invece aveva una logica. In cosa? Lo studio del rivale in quel caso dei prof. Di tendenza sono sempre stato meticoloso nel lavoro e andare a ricercare il dettaglio che potesse fare la differenza. Ho sempre trovato di grande utilità studiare il rivale per poter preparare al meglio la sfida perché ti porta dei vantaggi.

Lo studio analitico di cosa mi aspettava il giorno dell’esame era il preludio a qualcosa di più grande che poi si è verificato col tempo portandomi nel percorso sul come diventare allenatore di calcio.

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IL PERCORSO DI SP

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, IL MIO PERCORSO CAPITOLO 5: VENTIQUATTORDICI PARTE 3: NO COMIZI

UN’IMPORTANTE “LEZIONE” CHE MI HA AIUTATO A CAPIRE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO

Completati gli esami e finito il mondiale del 2014, non restava che iniziare a pensare come diventare allenatore di calcio professionista ed organizzare una bella vacanza. Per andare sul sicuro insieme ai miei più cari amici partimmo per Barcellona. Non è questo il contesto adatto per raccontare i dettagli di quella gita ma fu uno di quei viaggi che difficilmente dimenticherò per tanti motivi. Eppure quell’anno non potevo minimamente immaginare che da lì a poco sarebbe diventata la città in cui ho iniziato ufficialmente il mio percorso sul come diventare allenatore di calcio. Rambla, Camp Nou, Barceloneta, difficile non notare questa città. 

Terminata l’estate, rientro a Parma per sostenere un esame a settembre il quale, una volta superato, mi avrebbe dato la possibilità di accedere di diritto alla sessione straordinaria dedicata ai laureandi di novembre. 

Non ricordo minimamente il nome della materia ma del prof. sì, Zuppiroli (dopo spiegherò perché). C’entrava l’ambito della gestione aziendale o della filiera. L’esame è orale, argomento a piacere e fine, una formalità insomma. 

Studiare è sempre stato alquanto complicato, più nella volontà che nella comprensione. Per fortuna non sono l’unico. La sessione di settembre era pesantissima per me, dover riprendere i ritmi di studio ad agosto era sempre stata una follia. L’unico modo per superare quell’esame era scegliere l’argomento più semplice e studiarlo a memoria. Tra le distrazioni dei miei pensieri rimbombava sempre la domanda di Greatti “NON E’ CHE VUOI SAPERE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO?”

Andai all’esame sereno convinto di sapere bene quello che stavo portando. Ascoltando i colleghi la media voti era 28,29 e 30. Ottimo pensai!

Mi siedo, spiego l’argomento a piacere ed inizio a parlare. Prof. Zuppiroli mi guardava fisso negli occhi fino a quando mi fece una domanda alla quale non seppi rispondere bene. Cercavo sempre di “vendere” parole o termini a caso per far vedere che avevo studiato ma il Prof. niente.

Dopo 10 minuti, finisce l’esame. (Non 53 come Diritto Commerciale)

Prima del voto Zuppiroli mi dice: “Sig. Pellegrino, già ci sono i politici che fanno i comizi e dicono le cose preparate senza un minimo di intelligenza. Non faccia il politico, lei è molto di più. Per questo le do 23, come insegnamento. È libero di rifiutare.” Io: “Prof. grazie dell’insegnamento ma mi dica dove devo firmare perché a novembre vorrei laurearmi.” Firmai, e presi la materia. Contentissimo ovviamente. Il mio piano era quasi funzionato. 

ALLENATORE DI CALCIO

QUALE INSEGNAMENTO MI HA DATO IL PROF. ZUPPIROLI NEL CAPIRE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO?

Fino a quel momento il prof. mi era sembrato l’unico che per un momento “si tolse” le vesti del docente per farmi un discorso tra “umani” o tra “saggio maestro e allievo”. A quella frase ci pensai a mente fredda ma più che altro anche negli anni successivi quando ho assunto il ruolo da allenatore di calcio. Premetto che non capisco molto di politica e sui comizi credo poco. Ma…

Nel processo di apprendimento su come diventare allenatore di calcio bisogna sapere che a volte è necessario accettare compromessi, gestire situazioni particolari ma soprattutto saper parlare. Riconosco di avere una dote tendenzialmente persuasiva il che risulta essere un vantaggio nel contesto lavorativo. E’ giusto prepararsi i discorsi? Oppure è meglio improvvisare? Per me la risposta sta nel mezzo.

Il prof. Zuppiroli voleva dirmi: “Ok studiare hai studiato ma fammi vedere che hai capito di cosa parli”.

Ecco la chiave per capire come diventare allenatore di calcio: bisogna saper trasmettere i concetti non tanto teorici ma pratici, ai calciatori che siano giovani o professionisti bisogna arrivare al dunque! Non sono interessati a quanta teoria tu sappia, vogliono capire cosa devono fare in campo!

Fu un grande insegnamento quello che mi diede il prof. ho poco da argomentare aveva ragione e la cosa l’ho sperimentata sul campo. Teoria SI’ ma spiegata in modo CORRETTO!

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IL PERCORSO DI SP

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO, IL MIO PERCORSO. CAPITOLO 4: VENTIQUATTORDICI 2° PARTE: COMMERCIALE

COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO? PRIMA DIRITTO COMMERCIALE E POI… L’ESTATE

Era il 14 giugno del 2014, la prima partita dell’Italia ai mondiali in Brasile contro l’Inghilterra. C’era un atmosfera particolare, in piena notte tutte le luci dei palazzi accesi a guardare la televisione. Io ero a casa di Antonino (che poi diventerà il mio vice) ma mica eravamo solo in due, c’erano almeno 15 persone se non di più. Birre, patatine, pizze, bandiere e tanta tensione. Convinti che quella partita era decisiva considerando che nel girone c’erano anche Costa Rica e Uruguay.

Difficile dimenticarsi di quel 2-1 e il goal di Marchisio su schema da calcio d’angolo!

Per fortuna quella partita fu di notte quindi potetti studiare marketing regolarmente tutto il giorno. A differenza delle partite con Costa Rica e Uruguay giocate nel nostro pomeriggio. Come ben sapete, uscimmo clamorosamente ai gironi perdendo entrambe le partite.

Quella è stata una grande delusione, non tanto per l’eliminazione in sé ma per la prestazione. Ricordo che scrissi un lunghissimo post su Facebook dove evidenziavo una serie di problematiche inerenti al sistema ma anche all’aspetto del gioco o dell’allenatore. “NON E’ CHE VUOI SAPERE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO??”

La famosa domanda che mi fece Paolo Greatti al workshop a cui avevo partecipato. E ogni tanto mi chiedevo come diventare allenatore di calcio…Quel lungo post riportava tutta l’amarezza che avevo cercando di essere dettagliato per dare chiarezza nei confronti dei lettori. Mi misero 3 like e nessun commento (effettivamente era troppo troppo lungo!)

Beh ma la buona notizia era che non avevo più distrazioni quindi potevo sostenere l’esame di diritto commerciale!! Primi di luglio, gara secca: IO vs Prof. Magnani. Nessun ritorno, dentro o fuori. Dal 18 in su sarebbe stata in discesa per laurearmi a novembre, sotto al 18 rischio molto elevato di non laurearmi per tempo. L’esame col prof. durava mediamente 15-20 minuti, 25 a stare larghi. Il mio durò 53 minuti.

Non l’avevo mica cronometrato, un mio collega di corso si avvicinò a me mostrandomi il suo telefono e mi ha detto “guarda quanto ti ha tenuto!” Ricordo cosa mi disse Magnani…: “Guardi Sergio, io vedo che le cose le sa ma questo esame non mi è piaciuto, può prendere molto di più. Io più di 20 non posso darle” Io: “Guardi Prof., la ringrazio per la fiducia ma se lei mi mette 20 e poi firmo a me mancherebbero due materie il che significherebbe laurearmi a Novembre”. Prof. Magnani: “Allora in bocca al lupo per novembre, metta una firma qui accanto”. Una delle firme più soddisfacenti che ho fatto in tutta la mia vita.

ADESSO UN PO’ DI RELAX E SOPRATTUTTO CAPIRE COME DIVENTARE ALLENATORE DI CALCIO PROFESSIONISTA

Il miglior studio era intanto vedere le partite quindi semifinale e finale del mondiale in santa pace, senza pensieri rivolti allo studio di materie poco leggere. Capire come diventare allenatore di calcio e il ruolo annesso mi aveva sempre affascinato, non solo nella sua funzione prettamente di tattica o tecnica di squadra ma soprattutto sulla parte gestionale. Ci fu quel Brasile-Germania 1-7 che fece la storia del calcio.

L’aspetto che mi colpì maggiormente era come i tedeschi continuavano ad attaccare il rivale nonostante fossero già avanti di tre o quattro goal di scarto. Volevano annientarli. Ci furono alcune polemiche in merito, in cui si contestava all’allenatore Low la necessità di dover infliggere ancora sui rivali.

Lui rispose che la maggior forma di rispetto verso il rivale è continuare a giocare nel pieno delle proprie possibilità. Se loro avessero abbassato i ritmi e l’intensità di gioco, non avrebbero mostrato rispetto nei confronti del proprio avversario.

Allenatore di calcio

Ammirai la risposta del tecnico tedesco, ma anche di tanti altri che la pensavano esattamente come lui.

Forse quella fu una delle prime “lezioni” che stavo sostenendo inconsciamente per definire la mia filosofia sul come diventare allenatore di calcio.